San Marino, Patrimonio Unesco.
San Marino e il Monte Titano sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2008. Secondo l’Unesco.
San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale vivente che perdura da 700 anni”. L’arte è la manifestazione più esplicita di questo patrimonio culturale: le opere e i monumenti perfettamente conservati sul Titano raccontano tutta la storia di questa antica Repubblica. A partire dalle tre torri che svettano imponenti, simbolo di questa antica Città-Stato che ha da sempre difeso la sua libertà e autonomia. Non mancano poi le chiese, i palazzi e le piazze di grande bellezza, come Piazza della Libertà, da cui la vista su tutta la valle è incantevole, e i musei dove conoscere e approfondire il passato, ma anche il presente, di San Marino. San Marino è anche un piccolo paradiso dello shopping per tutte le tasche. Il simbolo della città sono le Tre Torri, costruite circa dieci secoli fa a scopo difensivo, e collegate tra di loro attraverso un percorso molto suggestivo. Le prime due sono più grandi e visitabili all'interno. Quest'ultima non è aperta al pubblico e si può vedere soltanto dall'esterno. La prima torre, detta Guaita, è la più grande delle tre e sorge senza fondamenta sul Monte Titano. Da essa si gode di una vista impagabile: da un lato la Riviera Romagnola, dall'altro la seconda torre. La seconda torre, la Fratta, sorge nel punto più alto del Monte Titano e offre un panorama splendido sulle verdissime valli circostanti. Gli strapiombi sono vertiginosi e, dall'alto della torre, sembra di rimanere sospesi nel cielo. Al suo interno vi è il Museo delle Armi Antiche. Il cuore della vita politica e della storia di San Marino, il Palazzo Pubblico, si erge sul cosiddetto "Pianello", ovvero Piazza della Libertà. Per l'inaugurazione della struttura, in pietra estratta dal Monte Titano, oratore della cerimonia fu Giosuè Carducci.
Santarcangelo di Romagna
Altro borgo medievale da non perdere è Santarcangelo di Romagna. Nominata Città d’Arte nel 1984 si trova a pochi chilometri da Rimini. Questa cittadina è costituita da un dedalo di vicoli affacciati su chiese e palazzi storici. Il borgo merita di essere visitato per la sua forte identità romagnola e l’atmosfera di grande borgo scandito da un giusto ritmo di vita. Costruita sul colle di Giove, ancor oggi è ben riconoscibile la tipica struttura del borgo fortificato di impianto medioevale che la caratterizza. Il Monte Giove è tra l'altro attraversato da un fitto reticolo di grotte tufacee notevoli per la loro bellezza architettonica. Da ammirare a Santarcangelo anche la bella Piazza Ganganelli, l'Arco di Papa Clemente XIV e poi non si deve perdere l'occasione di visitare la Stamperia Artigiana Marchi che per i suoi lavori utilizza ancora un mangano del 1600, unico al mondo per dimensioni e peso.
Ravenna, i mosaici bizantini e l’arte contemporanea
Ravenna vanta ben 8 monumenti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Il Battistero Neoniano, il Mausoleo di Galla Placidia e la Basilica di San Vitale sono tra i più famosi. La Basilica di San Vitale in particolare è nota per i bellissimi mosaici che decorano le volte dei soffitti e le cappelle; così come il Mausoleo di Galla Placidia con la cupola del soffitto decorata come un cielo di stelle. Queste sono alcune tra le bellezze più rinomate della città, oltre a questo scopriremo anche un ambiente vivacissimo (soprattutto nel rinnovato quartiere della darsena) ma soprattutto noterete una grande passione e attenzione per l’arte contemporanea e tutto ciò che è creativo.
Forlí: un sottovalutato esempio di architettura razionalista
Grandi piazze e palazzi eleganti, il centro di Forlì è dominato da portici, statue ed edifici che sono l’esempio più fulgido dell’architettura razionalista in Italia, ovvero una corrente sviluppatasi tra gli anni ’20 e i ’40. La sua piazza principale, Piazza Saffi, è famosa per essere molto grande (11.000 mq circa) e per la presenza di tanti edifici storici imponenti, costruiti in epoche differenti come la Basilica Medievale di San Mercuriale, i quattrocenteschi Palazzo Albertini e Palazzo del Podestà, e il particolare Palazzo delle Poste risalente agli anni ‘30. Nell’ultimo decennio è diventata molto importante per le mostre internazionali ospitate al Complesso Museale di San Domenico.
San Leo, uno dei “Borghi più Belli d’Italia”,
è situata su uno sperone di roccia dal quale si domina tutta la Valmarecchia, da cui si riconoscono distintamente i contorni di San Marino e della costa adriatica. La Rocca di San Leo ha origini ancora incerte, dominio conteso tra i Malatesta e i Montefeltro fino alla metà dei '400, fu proprio il più noto di quest'ultima famiglia, Federico da Montefeltro, a riedificare la fortezza per renderla una roccaforte ancora più inespugnabile. Passò poi ai Borgia, di nuovo ai Montefeltro e poi ai Della Rovere, fino alla definitiva devoluzione allo Stato Pontificio nel 1631. Il paese è perfettamente conservato e consente di respirare un’atmosfera d’altri tempi.
La bellezza architettonica del forte, che sembra nascere direttamente dallo sperone di roccia che lo culla, è superata solo dall'interesse per quello che fu il suo "ospite" più enigmatico: il Conte di Cagliostro. Dopo il passaggio alla Chiesa, il forte fu utilizzato come prigione dell'inquisizione, per tutti gli eretici e miscredenti che qui trovavano la loro punizione. Ed infatti, ad oggi, il forte ospita un museo degli strumenti di tortura: la garrota, la panca dello stiramento, la sedie delle confessioni. Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro, trovò proprio qui la sua morte, dopo quattro anni di reclusione in una cella appositamente costruita per lui, la "cagliostrina" o "cella del pozzetto": una botola con una sola apertura sul soffitto, di 2 metri quadrati, con un unico punto d'aria rappresentato da una finestra. Ma almeno aveva un gran bel panorama. Sfuggito alla prigionia della Bastiglia e poi rinchiuso a Castel Sant'Angelo, trascorse gli ultimi 4 anni e 5 giorni della sua vita praticamente murato vivo.
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